LA SINDROME FEMORO-ROTULEA

Cosa è la sindrome femoro-rotulea
È chiamata Sindrome Femoro-Rotulea la condizione dolorosa che colpisce l’articolazione tra femore e rotula, dando luogo a una sintomatologia nel compartimento anteriore del ginocchio. Il dolore anteriore del ginocchio può essere causato da meniscosi, tendinopatie, artrosi, da problemi muscolari o dei legamenti.
La sindrome femoro rotulea è una patologia che coinvolge la porzione della rotula che è a contatto con il femore. La rotula nella regione in cui entra in contatto con i condili femorali ha una particolare forma a “V”, che le permette di adattarsi a livello anatomico e di scorrere come su di un binario quando il sistema muscolare del ginocchio entra in azione. Uno squilibrio dell’azione di scorrimento, dovuta all’alterazione dell’attività muscolare, ad una particolare conformazione anatomica o posturale, favorisce in deterioramento delle cartilagini situate nelle zone di maggiore contatto.
Incidenza
La sindrome femoro-rotulea è molto comune tra la popolazione, in particolare tra i 25 e i 45 anni. Questa patologia colpisce soprattutto coloro che praticano sport in cui sovraccaricano questa articolazione, in particolare il ciclismo e il running, non ha caso questa sindrome è conosciuta anche come ginocchio del corridore, nonostante spesso si rischia di confonderla con la sindrome della bandelletta ileotibiale.
Secondo le statistiche il 40% dei ciclisti proverà almeno per una volta una condizione dolorosa nella parte anteriore del ginocchio e tra i podisti la sindrome femoro-rotulea è l’infortunio più comune.
Sintomi
Il sintomo caratteristico di questa sindrome è principalmente dolore nel compartimento anteriore del ginocchio, in particolare in sede inferiore e laterale rispetto alla rotula, che compare sia alla palpazione che al movimento. La sintomatologia è unica per ogni persona, il dolore può irradiarsi nel tessuto circostante (verso la tibia, verso il quadricipite e posteriormente), può essere associato a gonfiore e calore dell’articolazione.
Nelle condizioni più avanzate la sintomatologia è così acuta che impedisce un corretto movimento del ginocchio, infatti se in un primo stadio la difficoltà è nell’eseguire azioni ad alto carico come correre, fare squat in palestra o saltare, successivamente inizia a ad essere difficoltoso salire le scale, alzarsi dalla sedia e anche il semplice camminare.
Cause
Le cause della sindrome rotulea sono multifattoriali, oltre ad un alterato allineamento rotuleo, sicuramente il sovraccarico funzionale è uno dei principali fattori di rischio che trova la sua giustificazione nell’alta incidenza negli sport che coinvolgono questa articolazione come la corsa e il ciclismo.
La sindrome femoro rutulea dolorosa, è quindi legata alle attività che sovraccaricano la rotula. Flettersi sulle ginocchia sotto carico o per lunghi periodi, salire e scendere le scale, allenamenti sui gradoni, salti, corsa sono azioni che possono, in particolari condizioni, favorire l’insorgere della sindrome ed essere causa di dolore, crepitii e versamenti infiammatori.
Andando più nello specifico le principali cause della sindrome femoro rotulea sono:
- Traslazione laterale della rotula
- Aumento delle forze muscolari sulla rotula
- Ginocchio Valgo Dinamico
- Alterazioni posturali
Viste le diverse cause che in molti casi possono coesistere in un singolo quadro clinico è necessaria la programmazione di un piano specifico per ogni paziente.
La sindrome femoro-rotulea: la diagnosi
La diagnosi è effettuata dal medico, solitamente ortopedico, fisiatra o medico sportivo. Dopo un colloquio anamnesico in cui il paziente racconta la propria storia clinica e le caratteristiche dei sintomi di cui soffre, il medico palperà la zona dolente ed effettuerà eventuali test clinici.
Il primo indicatore di probabile sindrome femoro-rotulea è il dolore in sede rotulea, soprattutto in basso e ai lati più che sull’osso stesso. In molti casi il medico prescrive esami diagnostici come RX, TAC o RMN (risonanza magnetica) per valutare lo stato dei tessuti. Esistono poi delle nuove tecnologie che attraverso sensori di movimento e telecamere gestite da software dedicati capaci di fornite dati per l’analisi del movimento. I dati saranno poi usati da medici e fisioterapisti per programmare un percorso riabilitativo specifico per ogni paziente.
Rimedi fisioterapici
Il trattamento della sindrome femoro rotulea è specifico per ogni paziente, e si pianifica in virtù di diversi fattori, come gli elementi che hanno causato la sintomatologia, l’età del paziente, la presenza di patologie correlate ecc… Ad ogni modo in ogni trattamento sono presenti tre componenti, che vengono integrate tra loro creando una sinergia terapeutica virtuosa:
Tecniche di terapie manuale: servono per trattare eventuali disfunzioni di movimento che riguardano il ginocchio ma anche altri distretti come il piede, l’anca, o la schiena che potrebbero influire sulla meccanica di questa articolazione. Le tecniche di terapia manuale si utilizzano anche per trattare i tessuti molli come muscoli e tendini, è il caso ad esempio del massaggio funzionale o del massaggio trasverso. Molto utili risultano inoltre le tecniche di taping per il riposizionamento della rotula. Il Taping contribuisce a riposizionare mediamente da rotula e può essere abbinato a specifici esercizi. In questo tipo di tecnica è il dolore che rappresenta l’elemento più importante, per scegliere la direzione del taping, la tensione e gli esercizi che andranno eseguiti.
Esercizi terapeutici: sono fondamentali sia per migliorare la sintomatologia, sia per accelerare i tempi di recupero e sia per impedire l’insorgere di eventuali recidive. Gli esercizi di allenamento terapeutico che verranno proposti al paziente avranno l’obbiettivo di recuperare, mantenere oppure migliorare la propriocezione del ginocchio e la sua forza muscolare. Ma come ti accennavamo prima a volte il problema potrebbe non riguardare solo il ginocchio e in quel caso si pianifica un training riabilitativo per tutti i distretti del corpo che ne hanno bisogno.
Mezzi fisici ad alta tecnologia: come laserterapia, tecarterapia, ultrasuoni e ipertermia.Talvolta capita che in una singola seduta vengano integrati più mezzi fisici, al fine di dare uno stimolo specifico alla biologia del tessuto. L’indicazione terapeutica di un elettromedicale è in relazione alle strutture anatomiche che di intendono trattare, alla profondità del tessuto, a livello di infiammazione e allo stato della patologia, acuta, sub acuta, cronica. La terapia fisica non rappresenta la soluzione per la sindrome femoro rotulea ma è sicuramente di supporto nelle fasi acute della patologia, quando è necessario ridurre in dolore e l’infiammazione dei tessuti, prima di recuperare gli aspetti funzionali e di coordinamento muscolare.
Articolo promosso da: Studio Kiness Dr. Marco Angius | Fonte: Fisioterapia Italia
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